Chi si ritrovi un filino ansiato, come schiacciato dalla percezione di un’ineludibile aspettativa sociale a essere sempre sul pezzo e senza tentennamenti provi a figurarsi che vitaccia deve essersi smazzato per tutta la carriera Giorgio Forattini. Una vignetta al giorno, sulla prima pagina di un quotidiano a tiratura nazionale, contrattualmente vincolato a riuscire sempre graffiante, brillante, sagace. Sempre.
Any given uscita la Redazione individua l’autore della relazione del giorno nel mucchietto stropicciato dei gitanti appena rigurgitati dalle auto, inermi, cacciando un cipiglietto da decimazione e salda nella convinzione di somministrare al fortunato prescelto una pillolina di stress dalla caratura pari a mezzo Tic Tac. Mica il poderoso pallet di nevrosi che la quotidiana produzione di contenuti arguti deve avere ingenerato nel noto vignettista. Che poi magari è sempre stato un uomo in armonia con se stesso e col cosmo, ma grazie al cielo nel presente testo contraddittorio non datur.
Questa settimana abbiamo messo all’opera niente meno che un collettivo, quasi una gemmazione nella Valle di Planaval del Luther Blisset Project, i cui membri in questa circostanza, con grande magnificenza, rinunciano alll’anonimato: Claudia Canuto, Matteo Gallo, Francesco Tasca. Grazie cari!
Intanto, tra intro e testo, vi trovate anche lo Slideshow con le foto della gita.
DIALOGO FRA TRE SCIALPINISTI SMEMORATI
Sono ricordi di pietra le borgate,
intarsi nella montagna.
Matteo Meloni
SCENA PRIMA
Tramonto, terrazza della Jolie Bergere (loc. Planaval)
Di fronte a una birra, tre scialpinisti ricordano i momenti migliori della giornata.
Gli ultimi raggi di sole, la stanchezza della gita: i ricordi affiorano e si mischiano ai sogni…
FRANCESCO: Che bella gita!
CLAUDIA: Davvero… hanno scelto una meta vicino a casa!
MATTEO: E poi per una volta ci siamo svegliati con calma!
FRANCESCO: Già… finalmente!
CLAUDIA: Il ritrovo alle 8:00
FRANCESCO: e la pausa caffè in autogrill
CLAUDIA: e poi sul pullman puoi ancora farti una dormita
MATTEO: Che bello non doversi preoccupare della guida e della strada!
CLAUDIA: Almeno in autostrada non c’era la nebbia
FRANCESCO: ottima visibilità
MATTEO: se dici che sei della UGET al casello ti fanno lo sconto
FRANCESCO: In ogni caso avevamo il navigatore
MATTEO: e la strada era semplice
CLAUDIA: forse ho visto auto salire per prati, ma non sono sicura!
FRANCESCO: Però non abbiamo dovuto mettere i coltelli!
MATTEO: Rimasti in fondo allo zaino
CLAUDIA: Che meraviglia il pranzetto sulla cima…
FRANCESCO: mangiare senza guanti, in un posto riparato
MATTEO: Il panorama dalla cima?
FRANCESCO: Impagabile
CLAUDIA: Cima o cime?
MATTEO: Ma che cima abbiamo raggiunto?
FRANCESCO: Punta Serena?
CLAUDIA: Colle Serena?
MATTEO: Cresta Serena?
FRANCESCO: ma almeno la neve…farina pura!
MATTEO: che sciata, che curve!
CLAUDIA: ma tanto non le sai fare le curve belle
FRANCESCO: Dopo pranzo un riposino, scaldati dal sole tiepido
CLAUDIA: Figurati se a qualcuno viene in mente di ripellare
FRANCESCO: però oggi abbiamo imparato a usare la barella!
CLAUDIA: finalmente!
MATTEO: Era la barella o la bussola?
CLAUDIA: meno male che nessun gruppo ha sciato sul prato per tagliare i tornanti al ritorno!
FRANCESCO: o sulle pietre
MATTEO: E che salvezza le acciughe al verde all’arrivo
CLAUDIA: e un bicchiere di vino rosso
FRANCESCO: alla fine però queste giornate sono belle
CLAUDIA: si davvero, bella gita, posti stupendi e istruttori fantastici
MATTEO: talmente belle che alla fine dimentichi tutte le fatiche
[finisce la birra ed è ora di tornare a casa]
CLAUDIA: ciao ragazzi! ci vediamo fra due settimane!
MATTEO E FRANCESCO: se non ci sospenderanno per questa relazione del c***o
Note tecniche (per non farci sospendere dagli istruttori!)
20/02/2022 – 4° uscita SA1: Costa di Serena (2785 m) da Planaval (AO)
Dal parcheggio di Planaval – (1762 m) situato dietro al ristorante- prendiamo la strada poderale che sale in direzione NE alla base della Testa dei Frà. In queste condizioni di innevamento, non vi è stata alcuna possibilità di tagliare i diversi tornanti nè in salita nè in discesa (qualche istruttore ha tagliato un paio di curve con il suo gruppo!). Attualmente sulla strada poderale sono presenti alcuni conoidi di neve ghiacciata che ostacolano il passaggio, infatti possono essere utili i rampant.
Seguendo la strada poderale, superata quota 2200, si può individuare Col Serena in cima al canalone che si sviluppa a NE. Ma non è la nostra meta, quindi si punta in direzione N verso il visibile Alpe Rantin (2345 m). Raggiunti gli edifici, risaliamo direttamente sopra l’alpeggio verso il colletto che permette l’ingresso al pianoro superiore. Si prosegue in direzione N per i dolci pendii del vallone che termina con il colle della Costa di Serena (2675 m). Saliamo sulla punta a sinistra del colle (2785 m) per poi scendere, ripellare e giungere in cima ad una seconda punta a SE (2736 m).
Scendiamo sullo stesso itinerario di salita che, esposto a sud, offre una morbida neve trasformata.
Francesco Tasca, Matteo Gallo e Claudia Canuto