Uscita 2 del 15/02/15 – traversata del Clot della Soma

Qualche giorno di suspense ma ora ci siamo! Qui il resoconto e, a seguire, lo slide show:

Come la scorsa gita, il ritrovo è alle ore 6.30 davanti alla FIAT Mirafiori.

La truppa è puntuale e il morale sembra alto dato che non piove, contrariamente a quanto ci aspettavamo!

Il viaggio dura circa 1h30min, che trascorriamo chi a sonnecchiare, chi a raccontare come ha trascorso S. Valentino (preparando lo zaino e mettendo le pelli sugli sci, naturalmente!), chi a dare le sue opinioni sul film appena uscito… quello sulle sfumature… dando il via a grandi dibattiti.

Ore 8.30 circa scendiamo dal bus a Pattemouche (Pragelato) m. 1500 e ci prepariamo rapidamente, mentre gli istruttori mettono a fuoco il percorso: l’idea è quella di salire leggermente a destra delle piste non battute (in direzione Val Troncea) per poi andare decisi verso il Morefreddo – quota 2770m

Una finestra dal Morefreddo:

Morefreddo

Partiamo! Il percorso comincia già con una discreta salita all’ombra, per poi proseguire nel bosco. Qui abbiamo modo di scoprire un’altra virtù dei nostri istruttori: se la volta scorsa eravamo rimasti colpiti dal loro altruismo (alcuni hanno patito il freddo per aspettare e scortare noi principianti fino all’arrivo), ora restiamo a bocca aperta di fronte alla loro (infinita) pazienza, dato che rallentano il passo per adeguarsi ai più lenti, danno ripetizioni di inversioni e ci aiutano a girare l’alzatacco (forse questa è una cortesia riservata solo a noi fanciulle…).

Dopo diverse inversioni in grande stile e qualche caduta all’indietro stile Paperino, usciamo dalla zona bosco piuttosto fredda (ma niente in confronto a due settimane prima!).

Il sole è caldo, e qualcuno ne approfitta per scoprirsi, mangiare o fotografare il panorama.

obe

Il gruppo dei neofiti si ricompatta mentre i primi gruppi sono probabilmente già in zona vetta!??? Se fosse così non sarebbe un problema in quanto oggi il clima è fantastico…

Comincia la fase scientifica che consiste nel ripasso della teoria del mercoledì – carotaggi con esposizione a sud – e scopriamo, con grande stupore, che dove c’è più pendenza lo strato sottostante è più duro, mentre dove è più pianeggiante, lo strato è più molle. Ma perchè? Merito dell’orientazione del sole in inverno, dei raggi IR e della fusione della neve superficiale!!! Chiaro no? Chi non avesse capito può prenotarsi per la lezione teorica del prossimo anno…

Ore 11.20 circa siamo in direzione del Morefreddo a 2250 m., ma guardando a destra vediamo un fronte nuvoloso che avanza. Il gruppo dei più esperti, che si era fermato sulla cima della montagna per prendere il sole con le sdraio, decide di cambiare rotta e deviare sul Clot della Soma, m. 2345 per guadagnare tempo ed evitare la neve in arrivo. Scelta impeccabile!!! Bernacca in confronto era un poppante……..

obe

In meno di mezz’ora arriviamo finalmente in cima al Clot della Soma: vista spettacolare su Pragelato, Sestriere e tutte le valli intorno. Il clima è ancora piacevole e ci rilassiamo un momento.

Memori della lezione sullo zaino perfetto, decidiamo di seguire il consiglio di Enzo (Santo subito!) e di cambiarci la maglia… una goduria! E, se noi girls inizialmente eravamo titubanti temendo la prova costume, ci rendiamo subito conto che non siamo a Riccione (sebbene l’affollamento in punta lo faccia pensare), e che i nostri compagni sono troppo presi a fare altro: i golosi a divorare cioccolata, i precisi a ripiegare le pelli, i nerd a studiare la discesa, quelli dall’animo goliardico a farsi fotografare con curiose parrucche…

Miracolosamente, appena tutti ci siamo rivestiti, si alza il vento e le nubi oscurano il sole. Quindi, chiudiamo zaino e scarponi e partiamo, sempre scaglionati, in direzione nord – lungo la vecchia pista Olimpica – per fare una discesa più lunga e sicura e per goderci la neve appena scesa (secondo qualcuno “la migliore della stagione”).

Prima discesa una goduria pazzesca su pendenze importanti per noi dilettanti. Riusciamo tuttavia a cavarcela grazie a un farinello fenomenale. I consigli dei maestri fioccano come la neve, lo stile non è quello che si aspettavano ma sono ancora molto pazienti (grazie!!!). Poi cominciamo a disperderci lungo i pendii in zone aperte, sulle piste, nei boschi fitti e argentei! Sensazione magnifica….

Dopo circa una mezz’ora di discesa, ci fermiamo per l’attesissimo momento “ricerca disperso”. I maestri ci fanno capire la differenza tra artva analogico e quello digitale. Poi cominciamo la simulazione e in tutta la montagna si sente solo più “bip, bip”. Proviamo anche a fare una simulazione di scavo: c’è chi spala come se non ci fosse un domani, e chi crede di essere sul bagnasciuga con paletta e secchiello…

Ore 14.15 circa siamo tutti al parcheggio del bus. Non facciamo in tempo a toglierci gli scarponi e sistemare gli sci che sono già tutti nel piazzale a mangiare di tutto di più!

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Ci stiamo già rattristando perché le cibarie salate sono finite, quando spunta una ragazza che condivide il suo ultimo boccone di focaccia con noi, tanto che restiamo a bocca aperta.

Le bottiglie si svuotano subito, c’è chi si sta già disperando, ma ecco che escono allo scoperto i 2 jolly: un fantastico genepy ed il vov (quasi da ribattezzare “wow”) e la festa continua!

Finito il cibo, saliamo sul bus e veniamo a sapere che qualcuno deve ancora arrivare a destinazione e accusa un po’ di fatica! 5 istruttori-ironman della scuola non soddisfatti degli 850 metri di dislivello partono come delle schegge per recuperare i bisognosi!

Per non stare con le mani in mano, decidiamo di andare in un bar con la scusa di bere un bicchiere d’acqua o un caffè. Qui, la proprietaria, con grande abilità commerciale, convince una buona parte delle persone ad assaggiare il Calimero (caffè e vov fatto dalla sua mamma), e alcuni temerari a gustare la meringa della casa! Non facciamo in tempo a finire il caffè/calimero/cioccolata/meringa, che arriva il richiamo per salire a bordo del bus e tornare a casa contenti e sazi!

Anche quest’avventura è stata portata a fondo con maestria dal Diretur e di tutta la sua truppa!

Grazie e alla prossima gita

Valentina & Enrico

P.S. (per gli allievi): la prossima gita non date troppo nell’occhio… potreste essere tra i fortunati “volontari” per la stesura del resoconto!

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