2.a uscita, 10/2/2019: Colle di Ciotto Mieu

Eccoci pronti e gasati per la seconda uscita del corso: le aspettative sono alte, visto il meteo poco clemente della prima uscita.

Sveglia ore 5:00, ritrovo in C.so Agnelli e partenza alle ore 6:30.

Il brio a quest’ora è ancora un po’ assopito, si sale sul pullman dove ci si scambia un saluto cortese prima di ripiombare in un sonno profondo ….

….. il risveglio a Limone è accompagnato dalla voce del Diretur che ci comunica che la meta di oggi sarà la Ciotto Mieu (mt 2378). Il punto di partenza è a quota 1300. Un “millino” di salita per sgranchire un po’ le gambe dopo una settimana di ufficio.

Arrivati a Limonetto un’aria frizzantina ci desta subito dal sonno. In un attimo si fanno i gruppi conoscendo così i nostri compagni di gita e siamo pronti a partire.

Inizia la salita ed il sole splende in alto, una leggera brezza rinfresca il gesto atletico; ci incamminiamo per una strada innevata dove si scambiano le prime battute.

Il panorama che si vede salendo è invitante, le montagne son ben coperte di bianco, e si vedono le firme degli ski-alper che ci hanno preceduto.

Ci guardiamo intorno dove proviamo ad applicare quanto imparato alla lezione di mercoledì. Ricapitoliamo: “farina” ovunque che aspetta solo noi …. ops, forse serve un ripassino, o forse stiamo solo sognando ad occhi aperti!

Iniziamo ad intravedere la vetta che spicca sopra di noi ed un cielo terso spazzato da una leggera brezza continua ad accompagnarci. Dietro di noi nuvoloni in agguato, ma siamo ottimisti, si fermeranno prima di raggiungerci, non può fare di nuovo brutto!

In un batter d’occhio, forse qualcuno in più, raggiungiamo il pendio dove ci aspettano le ultime strepitose “guce” eseguite ormai con una certa abilità e perfezione nel gesto tecnico …. va beh dai, forse non ancora proprio perfette, l’importante è crederci …

Ed eccoci arrivati al colletto: il panorama è stupendo si vede fino al Monviso (almeno così ci hanno raccontato!). Ancora una volta per noi solo “nuvole passeggere” e “brezza leggera”.

Una volta ricompattato il gruppone siamo pronti per la discesa: ognuno ora potrà dare libero sfogo al proprio estro e fantasia e disegnare la linea che preferisce sul pendio sotto di noi, o forse no, neanche questa volta. Così con un po’ meno estro ed un po’ meno fantasia, l’allegra brigata inizia la discesa.  

Proseguiamo fino ad una casupola sommersa dalla neve; i nuovi allievi già immaginavano polenta concia innaffiata di vino rosso (la fame aveva avuto il sopravvento a questo punto della gita). Invece della polenta abbiamo trovato guanti che spuntavano dalla neve smossa e bastoncini che invocavano aiuto. E così sul finire della giornata, con la stanchezza che si fa sentire, i nostri istruttori, ci dimostrano quanto visto a lezione e come, in breve tempo, si possa provvedere all’autosoccorso  in caso di valanga; come ci è giustamente stato insegnato la prevenzione prima di tutto! Il mantra riecheggia, ma mai abbastanza forte: la prevenzione prima di tutto.

Siamo così giunti alla fine della giornata, prima di riaddormentarmi nel viaggio di ritorno penso alla giornata di oggi: sole, fatica, vento gelido, nebbia, risate … non vedo l’ora che ci sia la prossima uscita!

PS: un caro  amico mi disse … “non ho mai saltato una gita”  … ora gli risponderei: c’è sempre una prima volta!

Andrea P.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è ciotto-mieu.jpg

Ciotto Mieu? Mon dieu!

A sto giro ritrovo sei e un quarto
A quell’ora si sarà svegliato almeno un arto? 
Dopo l’appello del diretur 
Tutti giù a far pipì dietro al tratur. 
La salita è abbastanza dura 
Ma almeno il sole ci rassicura
All’inizio di quest’avventura.
Però la montagna ci ha di nuovo illuso, 
Della visibilità, finché c’è, fanne buon uso! 
Perché quando poi la nebbia galoppa 
La vista diventa subito zoppa. 
Finalmente in cima ho conosciuto cavúr 
E che dire, un verso signúr.
Quando il freddo bianco incombe 
Dario e Luca suonan le trombe:
“Pronti a scender verso valle 
Via le pelli e zaini in spalle!”
E in discesa altro che derapare, 
Sta volta c’è toccato galleggiare. 
Sarà un caso che scialpinismo
Faccia rima con masochismo? 
Ma tanto in fondo lo sappiamo.. 
Montagna, come resistere al tuo richiamo? 
Poi calati noi, calato il vento
Nonostante la stanchezza avesse preso il sopravvento 
È partita la famosa simulazione 
Ed è subito stata chiara la lezione:
Valutazione e prevenzione 
Non son da farsi a colazione! 
Però complimenti alle soccorritrici incallite
oggi sono state salvate due mute farcite! 
Anche sta volta dopo un tempo impietoso 
Abbiamo goduto di un rinfresco delizioso, 
Nonostante le gambe a fuoco 
Niente ci ha impedito di festeggiare in loco 
Stavolta muniti di un mitico tavolino 
Attorno al quale s’è riunito il meglio dello sci-alpino. 
Si mangia, si beve, si fischia 
Quando ci si butta nella mischia! 
Si mormora tra le fila del CAI 
Chi è la causa dei nostri guai? 
Dopo un’altra meteo-sciagura
Ci si chiede, contro chi è sta congiura? 

Elena

Vai ora allo slide show. Oltre alle (poche) foto di domenica troverai 4 foto della stessa gita effettuata con la Scuola nel 2015…..

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….e se hai la curiosità di vedere la gita perfetta al Ciotto Mieu, vai a vedere a vedere le foto di quattro anni fa….

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