Uscita 5 del 2/04/17 – Gr. St. Bernard

Nel giorno del suo 50° compleanno Cavùr ci omaggia della seguente relazione:

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TUTORIAL

Lo sai che puoi organizzare una gita al Gran San Bernardo comodamente da casa tua??!

Trova una stanza, possibilmente con le pareti bianche, soffitto bianco, pavimento bianco (luce bianca, non intensa). Abbi cura di coprire le finestre con spessi cartoni bianchi, che potrai attaccare con la colla vinilica.

Fatto??!

Posiziona al centro della stanza un Tapis Roulant, oppure costruisci una grande ruota come quelle dei criceti

Fatto??!

Metti ai lati della stanza due potenti condizionatori, e spara al massimo aria gelida

Fatto??!

Calza scarponi da sci e sali sul Tapis Roulant. Abbigliamento da sci alpinismo, ma se vuoi puoi rimanere in pigiama.

Fatto??!

Incarica un amico/familiare di spruzzarti in faccia – senza mai smettere  – goccioline di acqua gelida. Per indirizzare il flusso, può servire un ventilatore.

Fatto??!

Bene, ora puoi iniziare!!!

Cammina per venti chilometri, sei ore circa.

Se vuoi, a metà percorso, puoi fare una pausa in salotto, e rifocillarti con un salamino al cervo. 7 €.

COLLE DEL GRAN SAN BERNARDO – CENNI STORICI

http://www.gransanbernardo.it/page.asp?ID=13

Il Valico: in un luogo spazzato frequentemente dal vento e dalle tempeste si eleva il colle del Gran San Bernardo (2472 m) che unisce Svizzera e Italia. La strada del colle, impraticabile per otto mesi all’anno per via delle imponenti nevicate, è ancora oggi preferita da molti come tramite tra i due versanti delle Alpi. I Romani, che gli diedero il nome di Mons Jovis, ne fecero il principale punto di attraversamento delle Alpi lungo l’asse Nord-Sud, e vi costruirono un tempio dove viaggiatori e soldati offrivano sacrifici per attirarsi il favore degli Dèi.

Ogni tanto ci capitano scuole di sci alpinismo, che vengono rifocillate dai Monaci Agostiniani. Dal versante svizzero, nelle giornate di bufera, salgono bambini dell’asilo e cani yorkshire.

http://www.aisb.it/hospice.html

Salire al Gran San Bernardo, oggi, può costituire un’esperienza densa di stimoli e di piacevolezze.
“Ché, fin del fondo, nell’inerpicarsi della strada tra campi e villaggi, avverti quel benessere a misura d’uomo che traspira dal rifiorire delle zone boschive.” E ancora lo stesso benessere, che non significa pigra agiatezza ma serenità di giorni in sintonia piena con la natura, lo ritrovi incarnato a 2.472m di altitudine, nei muri dell’ospizio: mute sentinelle di memorie e valori che dal passato sembrano levarsi, come un monito, sulle nebbie del domani. Già, il passato. Impossibile, quassù, prescinderne. Ed è un passato che ha non solo il respiro profondo della storia, ma le evanescenze fuggevoli del mito. Pensiamo al dio Juppiter Poenius, il cui tempietto dovette stagliarsi sul rigore di questi cieli. E pensiamo a certe figure mitologicamente titolate come Ercole e gli Argonauti che, secondo la tradizione, nel corso di alterne vicende sarebbero trascorsi per le stesse rupi.

Ercole e gli Argonauti non sono venuti… Si sono svegliati tardi, hanno optato per la pigra agiatezza, e si sono pure visti l’anticipo di campionato delle 12.00, in pantofole…  Juppiter Poenius ha detto che aveva un gancio con amici al bowling (ma secondo me ha fiutato il bidone e le nebbie dell’oggi…)

CONDIZIONI CONTRATTUALI AUTISTI BUS (STRALCIO) (aspettando Uber bus)

Art. 22  PERCORRIBILITA’ DELLE STRADE

Se nevica, se potrebbe nevicare, se ha nevicato, fermarsi a valle

ART. 23 POSTEGGIO E MANOVRA

Per la manovra  di inversione le dimensioni dello slargo devono essere almeno pari a quelle di Piazza San Marco. In caso non siano garantite, posteggiare a valle

ART. 54 SOSTA OBBLIGATORIA

Ogni autista, prima di riprendere la marcia, deve sostare per un numero di minuti uguale al numero dei gatti di Kia, moltiplicato per il numero degli scarponi del Diretur, sommato al dislivello del giorno, diviso per i rigori rubati dalla Giuve nel girone di andata.

CRONACA GITA (proprio perché non si può farne a meno)

Partenza da St. Rhemy, quota 1.620 (abbiamo messo gli sci sopra il paese, quota 1.730).

Arrivo all’Ospizio del colle del Gran San Bernardo, quota 2.473.

In salita abbiamo seguito solo nella parte finale la strada che sale al colle mentre in discesa l’abbiamo seguita tutta (consumando braccia e bastoncini).

Meta iniziale era il Fourchon (2.902 m).

Nota per Direttivo: il Collettivo Rivoluzionario Allievi/Aggregati  vorrebbe un impegno scritto che la quattro giorni 22/25 aprile si svolgerà effettivamente in Valtellina… per essere certi di non trovarsi a scarpinare sul passante di Mestre…

Cavùr

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