Uscita 1 del 6.02.2011: Col Serena

Una meravigliosa giornata quasi primaverile ha baciato i quaranta valorosi allievi diretti, con il supporto e i consigli esperti degli istruttori, alla volta del Col Serena (2.547 m). Si tratta di un’escursione dal dislivello relativamente modesto (circa 900 m), con esposizione prevalente a nord e panorama mozzafiato dalla “selletta” dove è situato il colle.

Ma procediamo con ordine. Il ritrovo era fissato alle ore 7.00 con gran parte della città già alle spalle e gli occhi verso l’arco alpino, non ancora illuminato ma quasi pronto a mostrarsi vestito da festa … quasi come se volesse partecipare alla prima avventura dei novelli ski-alp del CAI Uget con un bel regalo!

Durante il trasferimento in pullman verso la valle d’Aosta il direttore ci svela la meta tra le due indicate mercoledì sera: valle del Gran San Bernardo. L’ultima decisione è stata affidata ad un provvidenziale sopralluogo del mitico Diretur alla prima meta, giudicata però non adatta … e dunque via, Col Serena stiamo arrivando!!!!

Il sonnecchiare del pullman è ancora interrotto dalla definizione dei gruppi che affronteranno la prima gita: un totale di dieci team costituiti da tre-quattro allievi e due “angeli custodi” che li seguiranno, li consiglieranno, li guideranno e, ovviamente, si riderà e si scherzerà!! E’ una giornata di festa!! Per molti sarà il battesimo con l’affascinante mondo dello ski-alp!

Arrivati a Crevacol, in pochi minuti il gruppo di sonnecchianti passeggeri del pullman (prima) si trasforma in uno sciame di api operaie che quasi letteralmente si occupa di smontare il pullman, scaricando attrezzature, zaini e chi più ne ha più ne metta. Un esempio di caos organizzato, tanto che in 20 minuti i gruppi sono compattati e le procedure pre-escursione sono ultimate (indispensabile controllo ricezione artva, controllo attrezzatura…). La giornata inizia nel modo migliore, cominciano a nascere amicizie all’interno dei vari gruppi e, come si può vedere dagli istruttori, si tratta di amicizie che possono durare a lungo nel tempo, con la passione per la montagna e lo ski-alp a fare da trait d’union.

E poi finalmente … viene dato il via! Si parte! Un buon riscaldamento viene fatto sulla stradina in piano che porta alla base dei primi balzi da superare e ogni gruppo assume il ritmo migliore per tutti i membri. E’ bellissimo…i pendii sono abbastanza dolci da non risultare troppo difficoltosi e possono essere apprese facilmente le tecniche fondamentali dello ski-alp, come la famigerata (ma utilissima) inversione, un movimento che a un novizio (come me) sembra essere un misto tra un passo di ginnastica artistica, di equilibrismo e di balletto. Poi guardi gli istruttori mentre eseguono il gesto tecnico e ti rendi conto che per loro è la cosa più naturale del mondo e non ha assolutamente nulla a che vedere con l’equilibrismo! Dopo averlo provato una decina di volte comincia a diventare più familiare e perde la sua connotazione di equilibrism-ginnastica artistica e diventa anche più facile sentire qualcuno degli allievi che annuncia soddisfatto: “Ma sì, facciamo una gucia anche qua!!”

E’ ormai ora di pranzo quando i primi gruppi raggiungono quota 2.547. Eccoci al Col Serena!
I primi gruppi arrivati, invitati da Livio, nostra guida, partono immediatamente per una punta poco sopra il colle, nell’attesa che tutti i gruppi confluiscano al Col Serena. Il tentativo “fallisce” dopo pochi minuti perché i pendii da attraversare non sono ritenuti sicuri: meglio fare una gucia e ritornare al punto di partenza. E’ forse questo l’insegnamento più importante della giornata? Certo, è giusto imparare tutti gli aspetti tecnici dello sci-alpinismo ma è anche molto molto importante capire che la meta non deve mai essere raggiunta a tutti i costi ma deve sempre essere valutato in maniera serena e attenta il livello di pericolo. La montagna è nostra amica e ci aspetterà un’altra volta per conquistare la punta che non abbiamo fatto oggi, ma può anche diventare il peggiore dei nemici se non viene rispettata e non si capisce quando è necessario tornare indietro.

Sono le 13 e il Col Serena comincia a brulicare di persone. Si ride, si scherza, si mangia e, tanto per evitare di tornare a casa “sfigurati”, si mettono tonnellate di crema protezione solare…va bene essere baciati dal sole ma essere ustionati è meno divertente!!
E’ il momento della ricerca artva e si scopre come quanto imparato in aula possa essere più difficile sul campo…soprattutto quando due dei tre artva da ritrovare sono sotterrati molto vicini tra di loro e confondono i ricercatori!!!! Due le esercitazioni: la prima utilizzando per la ricerca tre apparecchi analogici e tre istruttori incaricati riescono a ritrovare i “dispersi” in quattro minuti. Nella seconda prova un solo istruttore con un artva digitale ripete la ricerca e in due minuti e trenta trova i tre apparecchi sepolti. Dimostrazione che un apparecchio digitale ben usato è più efficace degli analogici!!

Poi viene il momento della barella di emergenza, costruita con due corde intrecciate su un telaio formato con i bastoncini gli sci e il manico della pala dell’infortunato. Si scopre che avere lo sci corto aiuterà anche in discesa (ad essere più performanti) ma non aiuta di certo il povero infortunato che viene legato come un salame sulla barella e deve anche stare rannicchiato (con la testa verso il basso e la neve che gli inonda la faccia) per essere trasportato …c’è gente che preferirebbe trascinarsi a valle sui gomiti piuttosto che salire sulla barella d’emergenza!!! Ma gli istruttori sono bravi, la preparano in tempo record e funziona … e l’infortunato passeggero alla fine del pendio di prova si rialza anche!!

E in conclusione la discesa verso il pullman, su neve non fantastica ma abbastanza buona da consentire agli istruttori di mostrare agli allievi come si scende in sicurezza …divertendosi!!!

Stanchi (chi più, chi meno) e felici (tutti alla grande) si ritorna al pullman per il viaggio per Torino ma non senza un piccolo (si fa per dire) rinfresco a base di torte salate, salame e salmone, torte dolci e biscotti, vino e birra … una bella festicciola a giusta conclusione di una giornata da ricordare: la prima uscita di ski-alp in compagnia di persone straordinarie!!

Manuel

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