Uscita 1 del 5.2.2006: Testa dei Fra

Il 41° Corso di Scialpinismo è ufficialmente iniziato con la prima gita: Punta Testa dei Frà, m 2818 in Valle d’Aosta. La meta ufficiale era il Colle Falita (m 2557), circa 900 m di dislivello, ma una buona parte degli allievi ha raggiunto la vetta macinando senza grossi problemi quasi 1200 m di dislivello! Per il sottoscritto è cosa ardua aprire tutti gli anni le danze delle relazioni delle gite del Corso senza ripetersi e senza cadere nella retorica, ma ogni volta gli allievi sono restii a scrivere, almeno all’inizio. Poi solitamente si disinibiscono. Così anche questa volta mi tocca dare il buon esempio, precisando subito che gli aspetti tecnici del testo possono anche passare in secondo piano e che non ha importanza se la descrizione della neve, dell’ambiente e della traccia sono carenti o approssimativi, nessuno dell’organico istruttori si è mai sdegnato per questo, fino ad ora chi ha scritto delle scempiaggini è stato al limite radiato dal Corso…! Quindi tranquilli e sotto con la penna in mano. Tanto per cambiare un pò, quest’anno faccio tutto al contrario, partendo dalla fine e finendo con l’inizio. Ciò mi permette anche di fare subito un reclamo ufficiale: considerato che la ricerca ARVA compiuta a fine gita dal mio gruppo si è prolungata oltremodo (ovviamente non per incapacità del gruppo a trovare gli ARVA sepolti ma per l’approfondita analisi e la dettagliata descrizione della metodologia di ricerca condotta), arrivati al pullman quasi per ultimi abbiamo trovato il festoso banchetto di fine gita già iniziato e con alcune bottiglie già aperte!! Inaudito!! Non si fanno queste cose al Vicedirettore!! Non abbiamo avuto neanche il tempo di toglierci gli scarponi che abbiamo dovuto buttarci nella mischia per evitare di rimanere con la bocca asciutta. In realtà gli scarponi sono stati utili per crearsi intorno un utile spazio vitale, minacciando di pestare i piedi a chi cercava di sgolarsi le ultime gocce dell’ottimo Moët & Chandon portato dal Direttore per festeggiare il suo compleanno (ma quanti anni avrà mai il nostro sempreverde condottiero?). Fatto sta che gli allievi si sono dimostrati all’altezza della situazione: torte vari gusti, bottiglie di nero, bianco, rosè, birra e altro in abbondanza. Direi tutti promossi! Tornando indietro, la discesa è stata più che buona, con una neve non facile ma bella, che ha messo alla prova la capacità di “sciare leggeri, sena forzare e adeguando il tipo di sciata nonché la posizione del corpo nel suo insieme alle frequenti variazioni della morbidezza del manto nevoso”, chiaro no? Divertente la strada nel bosco a valle, bella la neve nella parte mediana, panoramica e tecnica la cresta che dal colle sale alla vetta. Ehi!, ma nel nostro cammino a ritroso siamo arrivati finalmente in vetta! Bellissima e con un panorama incantevole, si vedeva praticamente tutto (non ho individuato l’Etna, forse era coperto da qualche punta…). La mancanza totale di nuvole e un sole meraviglioso hanno poi favorito l’appagamento fisico e spirituale raggiungibile solo in cima ad una montagna! Venendo alla salita, questa si è svolta senza grossi problemi, in un ambiente sempre vario, interessante e didattico, con gli allievi che hanno superato (più o meno) agevolmente le difficoltà tecniche delle prime inversioni. Ed ecco che siamo arrivati all’inizio…

Sul pullman si riposava bene, solo il fastidioso gracchiare della voce del Direttore che leggeva i gruppi e dava disposizioni per la gita. Partenza ore 6.15 in Corso Vercelli angolo Corso Giulio Cesare. DRIIIIN…. la sveglia suona, è ora di alzarsi… ma vaffan….chi me lo ha fatto fare ‘sto corso di scialpinismo!

Ci vediamo alla prossima!

Vittorio


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