**Al fondo la versione in TEDESCO…
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Per farla breve: il Sabato è stupendo, la Domenica invece, senza bel tempo, in compenso però, dopo la gita, si corona l’uscita con birra!
Partiamo in macchina per questa prima due giorni del 2006 in Val di Rhemes nel Parco Nazionale Gran Paradiso. Purtroppo non possiamo arrivare in auto fino all’angolo più remoto della valle a causa della neve. Dobbiamo perciò superare un lungo tratto con poca pendenza con gli sci, per arrivare là, da dove, in effetti, volevamo partire. Presto però arriviamo al sole, così tutto diventa più gradevole.
Con animo allegro passiamo accanto a camosci e marmotte (per la verità abbiamo visto un solo esemplare per specie), superiamo un piccolo ponte… ed ecco la prima salita da affrontare. Nel ripido canale lottiamo per portarci in alto. In Baviera, al Königsee, conosco un sentiero simile, non a caso detto “del Porco” (Saugasse) – infatti, si fatica “come dei porci”; niente di meglio per il sabato mattino presto.
Arrivati in cima occhieggiamo verso il vallone che si apre. Magnifico cielo azzurro e paesaggio mitico. In lunga serie di inversioni raggiungiamo la Punta Paletta, che per poco non s’innalza fino a quasi 3000 metri. In cima una bella vista tutto attorno, accompagnata da un piccolo spuntino – nessuna meraviglia che il parco si chiami Gran Paradiso. Dopo la sosta in vetta, purtroppo soltanto piccola, scendiamo in una bella neve fresca dall’altra parte della sella, giù verso la nostra meta, il rifugio Benevolo a quota 2.285 metri.
Ma non c’è tempo per rilassarsi… Per rinfrescarci sulle tecniche di sicurezza, seguono una ricerca Arva e una dimostrazione per l’attraversamento di un ghiacciaio, con i nodi per legarsi in cordata con l’imbrago (in italiano nel testo) (è mai possibile che adesso non mi venga più in mente come si dice in tedesco?). Solo allora ci è consentito, con una fame da lupi, di goderci la cena. Il rifugio è al completo, i posti sono stretti, ma per fortuna facciamo parte del primo turno. All’indomani il tempo non è bello.
La nostra meta tuttavia è il Colle di Nivoletta, da qualche parte dietro i banchi di nebbia. Addirittura dopo qualche ora giungiamo quasi fino a raggiungerlo. Sopra soffia un vento gelido, per questa ragione ci portiamo velocemente un po’ più in basso e ci concediamo solo una piccola sosta, per rifocillarci un po’. Come una fata Morgana emerge improvvisamente dalla nebbia una grande birra con la schiuma bianca.
Ma il sogno è subito infranto. So però che non dobbiamo aspettare più a lungo. Guidati con orientamento sicuro dagli istruttori arriviamo dopo un po’ di tempo, nonostante le avverse condizioni meteo, al rifugio Benevolo. Da lì scendiamo. La lunga e piatta risalita di sabato si rivela adesso come una lunga e tremenda pista di fondo al ritorno. Ma anche questo è sport. Non lamentiamoci… Rientrati alle macchine, il coronamento: birra spillata di fresco! S’indovina dai volti – è apprezzata! Dopo il primo sorso, tutte le fatiche del lungo rientro sono dimenticate.
Alla prossima – Prosit!
Um es gleich vorweg zu nehmen: Der Samstag war hervorragend, der Sonntag zwar nicht von schönem Wetter, dafür aber nach der Tour mit Bier gekrönt! Für diese erste Zwei-Tages-Tour in 2006 starteten wir mit unseren Pkw in das Val di Rhemes im Parco Nazionale Gran Paradiso. Leider konnten wir aufgrund des Schnees nicht bis in den hintersten Winkel des Tals mit dem Auto fahren.
Konsequenz: Wir mussten auf Skiern eine weite Strecke mit geringer Steigung hinter uns bringen, um dahin zu kommen, wo wir eigentlich hin wollten. Aber bald gelangten wir in die Sonne, so dass das ganze etwas angenehmer wurde… Frohes Mutes ging es vorbei an Gemsen und Murmeltieren über eine kleine Brücke, wo der erste Anstieg gemeistert werden musste.
(Um hier nicht zu übertreiben: Es war jeweils nur ein Tier der Gattung, das wir gesehen haben). In einer relativ steilen Rinne kämpften wir uns nach oben. Am Königssee in Bayern kenne ich eine ähnliche Strecke, die nicht umsonst „Saugasse“ genannt wird – es war saumäßig anstrengend, genau das richtige für einen frühen Samstag Morgen. Oben angekommen blinzelten wir in ein sich öffnendes Hochtal. Herrlich blauer Himmel und eine sagenhafte Landschaft.
Über etliche Schleifen gelangten wir dann auf den Pointes Paletta, der wohl knapp unter 3.000 m Höhe aufweist. Oben ein schöne Rundum-Sicht, verbunden mit einem Happen zu essen – Kein Wunder, dass die Gegend Gran Paradiso heißt… Nach leider nur kurzem Aufenthalt ganz oben fuhren wir auf der anderen Seite des Sattels durch schönen Tiefschnee ab zu unserem Ziel: Die Hütte Benevolo auf 2.285 m. Aber nichts war’s von wegen Ausspannen… Damit wir auch sicherheitstechnisch auf dem Laufenden bleiben folgte eine Suche mit dem ARVA sowie eine Knotenkunde für eine Gletscherquerung mit imbrago (jetzt fällt mir doch das deutsche Wort dafür nicht ein, gibt’s das?).
Erst dann durften wir mit Heißhunger das Abendessen genießen. Die Hütte war voll belegt, der Platz knapp, umso besser, dass wir in der ersten Schicht mit dabei waren…. Morgens dann kein schönes Wetter. Unser Ziel war dennoch der Col Nivolettaz, irgendwo hinter den Nebelschwaden. Wir gelangten auch nach einigen Stunden bis fast dorthin.
Oben blies ein eisiger Wind, weshalb wir uns rasch wieder etwas niedriger begaben und nur eine kleine Pause zwecks Nahrungsaufnahme machten. Wie eine Fata Morgana tauchte plötzlich im Nebel ein großes Bier mit weißem Schaum auf. Doch der Traum war gleich wieder geplatzt. Ich wusste aber, wir mussten nicht mehr lange warten….Durch orientierungssichere Skilehrer geführt gelangten wir trotz miesem Wetter nach einiger Zeit wieder an die Hütte Benevolo. Von dort aus fuhren wir ab. Der lange, flache Anstieg von Samstag erwies sich nun als quälend lange Langlaufstrecke zurück. Aber auch das ist Sport. Hier wird nicht gejammert… Zurück an den Autos die Krönung: Frisch gezapftes Bier! Man sah es den Gesichtern an – es schmeckte! Nach dem ersten Schluck sind alle Mühen des langen Rückweg vergessen….
Auf ein nächstes Mal – Prost!“