La quinta uscita della stagione doveva per forza lasciare il segno, le precedenti lo hanno fatto sicuramente portandoci a scoprire le piacevolezze e le difficoltà di questa grande passione, ma questa volta, parlo come allievo del primo anno, mi aspettavo qualcosa di più grande: iniziare a vivere l’ambiente delle grandi montagne sugli sci, e quale luogo migliore se non la Valle d’Aosta?
La partenza apparentemente “ritardata” il giorno dell’ora legale non si fa sentire, buon segno vuol dire che siamo elettrizzati! Tutti sul pullman e vediamo cosa ci aspetta! Tra il chiacchiericcio, il pensiero ad un meteo clemente e la voglia d’iniziare non riesco a farmi la solita pennichella prima di ascoltare con la coda dell’occhio le formazioni dei gruppi e soprattutto della destinazione: Punta Flassin in valle Gran San Bernardo! Finalmente si arriva al parcheggio, l’illusione di un bar purtroppo chiuso per un caffè tanto desiderato si contrappone al lusso di un vero bagno. L’aria è fresca e si sta all’ombra ma il cielo promette bene, ci si trova con i compagni di gruppo e via! La prima parte della gita ha delle pendenze gentili, ci permette di ammirare l’ambiente suggestivo intorno a noi, parlare senza avere il fiatone, quasi non sudare e pensare per una volta d’aver azzeccato l’abbigliamento. Intanto il dislivello inizia a farsi sentire, i raggi del sole che spuntano fuori dalle creste delle montagne sembrano avvisarci che l’ombra durerà ancora per poco; ed eccoci improvvisamente in un ambiente completamente diverso, niente più boschi ed un bella sosta a metà percorso in un suggestivo alpeggio soleggiato, quasi irriconoscibile per l’enorme manto nevoso che lo avvolge. Eccola finalmente l’aria di primavera, mancava da tanto tempo e risentirla in questo posto non può che renderla ancora più piacevole. Uno spuntino veloce e si riparte, adesso l’ambiente inizia a diventare più impegnativo, la pendenza, l’aria sempre più fresca e frizzante sono uno ostacolo ma anche uno stimolo, non vorrei esser da nessun altra parte! Quanta suggestione nel vedere così tanta gente in un pellegrinaggio ormai silenzioso in un posto dove il tempo non scorre come siamo abituati a vivere, sognare l’arrivo ed immaginare le possibili vie più belle da percorrere nella tanta agognata discesa. La cima è vicina, il cielo e la terra si fondono in un contorno così meraviglioso, eccolo lì il traguardo, scarponi che affondano nella neve. Tutto sembra fermo, si tolgono le pelli ed inizia il divertimento, attorno a paesaggi mozzafiato siamo pronti a galleggiare su nuvole di neve, non si può ridurre tutto al solo sciare, non è uno sport, è un emozione. E poi tutti a bere e mangiare, felici a festeggiare una domenica che resterà viva per molto.
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