Pensieri e riflessioni del dopo gita, by Fede

In questo preciso istante mi sento proprio come Galasso (non sparsa e scoordinata) con la voglia di scrivere e raccontare anche se nessuno me lo ha chiesto. Lo so, frequentarlo troppo mi fa male, ma prometto sarà solo per questa volta e poi lascerò la penna ai legittimi designati o al nostro Cavùr.

Non mi soffermerò sui dettagli tecnici della gita ma vorrei condividere con voi i pensieri, le riflessioni e i ricordi che mi hanno accompagnata in questa passata domenica piovosa.

Quando alle 5.50 sento la sveglia e lo scroscio della pioggia fuori dalla finestra penso “che bello oggi si dorme”, questa pia illusione dura circa un secondo perché in cuor mio lo so: il Diretur non desisterà mai!!!

Il primo ricordo richiamato alla memoria dal meteo nefasto non poteva che essere la gita dell’anno scorso in Valle Gesso, anche quella volta si trattava di una due giorni in rifugio ed anche in questo caso l’aggettivo migliore per descriverla fu “umida”. “Ti ricordi il sabato quanto pioveva?” “come potrei dimenticarmelo… avevo i girini negli scarponi!” “No Fede quello non era per via della pioggia ma perché nel tentativo di guadare un fiume ci sei finita dentro con gli sci!!!” Ops… me l’ero scordato!

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Nel frattempo ci siamo messi in marcia. Sono orfana di Thea, Valeria, Francesca (la mia socia) Alex (noto ai più come l’amico biondo) ma con me ci sono Valentina e Anna, gruppo storico! A guidarci c’è Frank che anche sotto la pioggia non perde la voglia di condividere con i suoi allievi un po’ del suo sapere, frutto di una lunga esperienza in montagna.

Giunti dove il pendio si fa più ripido i gruppi si distanziano per non sovraccaricare troppo il terreno su cui si è depositato un nuovo strato di neve. Si crea un piccolo ingorgo a valle di un “canalino” che richiede qualche gücia un poco più impegnativa e questo ci concede una piccola pausa.

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La sosta ci permette nuovamente di ripescare alcuni ricordi: “Vi ricordate il canale della Rocca dell’Abisso (Vale: è quella dell’elicottero!)” “Certo quasi tutti lo abbiamo fatto per metà due volte…ci avete raccattati stile biglie su un piano inclinato…Robi ha anche fatto strike su Cavùr!”

La gita prosegue tranquilla ed arriviamo in cima.

In discesa, con il monito del mitico Dutùr “non fatemi lavorare”, ne approfittiamo per consolidare una tecnica imbattibile di perdita di dislivello (parlare di sciare mi sembra eccessivo!): la derapata! In realtà trova ancora spazio l’apprendimento e ci cimentiamo nelle curve saltate… Impegno molto, risultato? vi basti il commento di Frank … “decorose” …

Versione 2

Come detto all’inizio non era la gita in sé che volevo raccontare ma i pensieri che l’hanno accompagnata: quasi alla fine del terzo ed ultimo anno di corso si tirano le somme e si pensa a tante cose.

In primo luogo: il prossimo anno come cacchio faccio ad aggregarmi? Il fotografo c’è, lo scrittore anche, non mi resta che propormi per fare le pulizie in sezione (non tentate di copiarmi l’idea eh?!).

Sto scherzando! il primo pensiero va sicuramente ai rapporti umani che si sono instaurati: alcuni di noi hanno trovato un/una compagno/a di vita (e parlo per esperienza) e sono certa quasi tutti dei legami di amicizia molto forti che non si limitano alle uscite in montagna…   Personalmente ho incontrato tra istruttori e allievi delle persone meravigliose con cui condividere grandi avventure montane e momenti di vita quotidiana. Credo sia questo il motore che spinga a partire da Roma (daje Maria) o dalla Svizzera per passare una domenica piovosa insieme.

Una parentesi speciale la vorrei dedicare alle “quote rosa”, al di là delle “foto di copertina” ci sono donne di grande capacità: Sara e Manuela Berta bravissime istruttrici che ti accompagnano in salita con il sorriso sulle labbra nonostante la fatica e in discesa nei boschetti polverosi, Kia l’emblema umano del detto “volere è potere”, Franci Restano uno scricciolo dal cuore grande ed il quadricipite potente,

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Laura (nuova allieva di quest’anno) che nonostante la gestione di lavoro casa e due figli adolescenti ha deciso di mettersi in gioco e provare questa nuova esperienza, Scheggia (alias Stefania) che oltre ad essere bravissima a giocare a tappo ormai si butta su qualsiasi discesa senza avere la minima paura, Sara solo una parola: genetica… e tutte le altre che non ho menzionato non sono da meno!

Il secondo pensiero (non in ordine di importanza!) va invece a quello che ho imparato. Se ripenso alla mia prima gita di Scialpinismo con la scuola mi viene in mente una delle puntate di “Pippo e lo sci”: al gancio in salita e (nonostante più di vent’anni di sci in pista) una frana in discesa! Mai avrei pensato che sarei riuscita a fare alcune delle cose che ho fatto, certo non saranno le imprese alpinistiche di Cuki, Frank, Vitto e il Diretùr né quelle agonistiche di Richi, Gianberto Luca o Giuse ma per me è stato straordinario! Il merito è di chi ha creduto in me e dei miei istruttori che durante il corso ed anche fuori mi hanno insegnato tantissime cose, non c’è una gita in cui non ripensi a qualcosa che ho imparato.

Ed è tutti loro che vorrei ringraziare:

Frank sei una risorsa preziosa per questa scuola, la voglia di insegnare e di aiutare gli allievi ti rende insostituibile.

Bandins grazie perché non perdi mai la voglia di raccontare quello che sai anche quando le allieve sono un pò petulanti 😉

Cuki andare in montagna con te è come andare a “spasso” con l’incarnazione umana dell’atlante delle Alpi!

Gianberto la tua pazienza quella prima gita è stata encomiabile, sai adeguarti al passo del più debole ed incoraggiarlo a non mollare.

Guadagnini e Furfi dei mostri in discesa!

Luca sciare cantando “maledetta primavera” è stato fantastico, riesci ad alternare simpatia e grande competenza!

Bertolotto la tua voglia di sperimentare, esplorare e il tuo occhio per la traccia mi hanno condotta in tante gite con e senza sci.

Vitto: a te un grazie particolare, nella scuola non siamo mai stati in gruppo insieme (tranne una volta) tutto quello che mi hai insegnato lo hai fatto nelle gite tra amici, quelle di puro piacere, mi hai permesso di crescere e di sfidarmi tenendomi sempre sotto controllo…e ora ti seguo anche nei canalini :))

Insomma grazie a tutti, citati e non, per la passione che avete e perché sapete trasmetterla!

Concludo augurando ai nuovi allievi attuali e futuri di riuscire a coltivare legami speciali come è successo a me e di apprendere quanto più possibile!

Buone gite a tutti!

Fede