13-14 maggio
E in fine si torna in Valle d’Aosta, la grande assente di quest’anno, decisamente più orientato alla scoperta delle nostre valli piemontesi. Per l’occasione sono state scelte due gite, la prima, ai piedi di Sua Maesta il Cervino (anche se decisamente schivo avvolto tra le nubi) e, la seconda, nella piccola vallettina di Cheneil che tante soddisfazioni regala sempre sia di inverno che in primavera…e anche in questa annata dalle condizioni “miste” (altro che le mezze stagioni qui ci mancano pure le intere!) non ci ha delusi 🙂 Ad accompagnarci nel resoconto dell’avventura la penna di Francesco Cornelio. A te la parola Francesco!
Investito del titolo di volontario per narrare le gloriose gesta dell’ultima gita del corso SSA2 2023, spero di essere all’altezza di cotanto onore e onere, o perlomeno di non sfigurare troppo. I lettori siano comprensivi.
Sabato 13 Maggio – Day 1
Causa il maltempo insistente delle ultime settimane e le condizioni nivologiche poco sicure la gita è slittata di due settimane. Siamo quindi arrivati al week-end del 13 maggio, ultima data disponibile. In realtà per essere maggio la neve c’è ed è caduta copiosa, ma le previsioni anche per questo fine settimana non sono molto rassicuranti. La meta prescelta dai nostri istruttori è Cervinia, dove le condizioni dovrebbero essere relativamente sicure e in caso di mal tempo possiamo sempre risalire seguendo le piste (a mali estremi…)
Il momento della sveglia verso le 4:30 della mattina è accompagnato dalle consuete imprecazioni e non merita particolari descrizioni.
Il ritrovo è alle 5:30 al Museo dell’Automobile, silenziosamente ci stipiamo nelle auto carichi del nostro materiale, i più fortunati dormono, i meno fortunati guidano.
Una rapida colazione ad un bar di Cervinia, si fa il punto della situazione: la visibilità è scarsa, nevica e le previsioni sono incerte, si spera in una schiarita, ma per adesso si vede poco.
La buona notizia è che oggi non si fa portage. Difatti, dopo qualche centinaio di metri a piedi, arrivate alla base delle piste di Cervinia, ci mettiamo gli sci ai piedi e iniziamo a salire. Per essere maggio fa freddo, risaliamo tra la nebbia e il nevischio.
Idealmente la meta della giornata sarebbe il Furggen (3492m), ma dobbiamo sperare in una schiarita, che per il momento non arriva, per cui continuiamo a salire seguendo i provvidenziali paletti segna piste, perché altrimenti non si vedrebbe una mazza.
Dato che il tanto anelato miglioramento della visibilità non arriva, proseguiamo lungo le piste fino a Plateau Rosa (3500m). Qui finalmente il sole fa capolino e dopo 1500m di dislivello positivo ci fermiamo per una molto apprezzata pausa-spuntino.
A questo punto, dopo una breve discussione di carattere etico/filo/sociologico tra gli istruttori, nel gruppo avviene uno scisma, una parte decide di fermarsi, mentre un ridotto manipolo di accaniti e masochisti (tra cui il sottoscritto) decide di salire fino al Piccolo Cervino (3883m).
Sono soltanto 400m di dislivello aggiuntivi, ma tra l’altitudine e la neve che insiste ad incollarsi alle pelli, la fatica comincia a farsi sentire, così come numerose imprecazioni.
Stanchi e ansimanti raggiungiamo finalmente la cima, pronti a riscuotere il premio della giornata: la discesa è sulla neve fresca appena caduta ed è una goduria! :)Sembra di essere in inverno!
Inevitabilemente nella parte finale della discesa la neve diventa una pappa (ci ricordiamo che in realtà siamo a Maggio…), ma ormai siamo già arrivati a Cervinia e dopo una birra e un panino con allievi e istruttori ci dirigiamo all’hotel Bijou a Saint Vincent, che ci ospiterà per la notte.
L’albergo è una piacevole sorpresa, le stanze sono confortevoli e la cena è abbondante e dopo un rapido briefing sulle possibili mete che ci aspettano il giorno seguente ci infiliamo in branda, speranzosi che l’indomani il meteo sia finalmente clemente.
Domenica 14 – Day 2
Domenica mattina pare che le nostre preghiere e i nostri riti propiziatori siano serviti a qualcosa! Finalmente il sole, finora più sfuggente di Bugo sul palco dell’Ariston, alla fine decide di mostrarsi in tutto il suo splendore. Inoltre un bel po’ di neve fresca caduta il giorno prima ci rallegra lo spirito.
Dimentichi delle fatiche del giorno precedente, dopo una copiosa colazione gentilmente offerta dall’hotel Bijou, ci dirigiamo fino alla frazione di Cheneil, dove parcheggiamo e, eseguita la solita procedura di vestizione e controllo ARVA, ci mettiamo in marcia.
La neve caduta il giorno prima ci risparmia anche oggi l’ormai consueto portage primarile e, dopo aver camminato pochi metri, ci mettiamo gli sci e cominciamo a salire.
Per la giornata odierna abbiamo alcune mete potenziali, nello specifico il Monte Roisetta, il Petit e il Grand Tournalin. L’idea è quella di decidere in base alle condizioni che troveremo più in alto. Rinfrancati dal bel tempo e dalla bella neve iniziamo a risalire di buona lena il vallone, effettuiamo un lungo traverso che ci porta in un pianoro al cospetto delle tre potenziali cime obiettivo della giornata.
Il Monte Roisetta appare invitante, ma data la sua esposizione a sud e il sole di maggio che sta già picchiando sul pendio lo scartiamo.
La cresta del Grand Tournalin invece, a causa della nevicata del giorno prima, è tutta imbiancata e sua salita sarebbe lunga e per nulla banale. Quindi, visto anche che nel pomeriggio è previsto un peggioramento meteo, la nostra scelta ricade sul Piccolo Tournalin (3207m).
Iniziamo perciò a risalire il pendio che ci separa dalla vetta, che diventa via via più ripido e ci costringe a numerose inversioni e a procedere a distanza di sicurezza per evitare di caricare la neve in modo eccessivo. L’ultimo tratto è ricoperto da uno spesso strato di neve pallottollare ed è quello più delicato, procediamo con cautela e senza particolari problemi raggiungiamo tutti quanti la vetta.
Scattate le foto di rito, spelliamo e iniziamo subito la discesa dato che il meteo sta già peggiorando. La prima parte è la più delicata, superata quella il pedio diventa meno ripido, la neve fantastica e le curve tra le più belle della stagione.
Più in basso ci fermiamo, sono circa le 14 ed effettuiamo un’esercitazione su recupero da crepaccio: un paio di “volontari” vengono appesi tipo salami e parancati su, collaboranti e non.
Terminata l’esercitazione scendiamo l’ultimo tratto che che ci separa da Cheneil, sulle ultime lingue di neve rimaste, facendo lo slalom tra le pietre come il miglior Albertone Nazionale.
Arrivati a Cheneil: foto di fine corso e pic-nic nel parcheggio tra sole e pioggia, briefing su scelta e conduzione della gita e bilancio finale del corso. Poi però inizia a piovere sul serio, risaliamo tutti in macchina e ci dirigiamo verso Torino, stanchi e felici.
Personalmente credo che sia stata una bellissima esperienza, soprattutto per merito degli istruttori che si sono sempre prodigati a organizzare delle belle gite (alle volte con condizioni meteo miserabili) e anche grazie al bel gruppo che si è formato!
Un grande ringraziamento a tutti e soprattutto a chi ha avuto la pazienza di leggere questa relazione fino alla fine! 🙂
E ora il link foto
gita di sabato:
gita di domenica: