Relazione della novella scialpinista Irene Bonifazio.
Ritrovo alle 6:15 sotto una leggera pioggerellina. Dopo nemmeno una ventina di minuti dalla partenza il pullman cade nel silenzio, quasi tutti hanno colto l’occasione per dormire qualche oretta in più.
Ore 8:30, partenza dal posteggio degli impianti di Crevacol sotto la neve. Meta il Col Serena, un classico della valle del Gran San Bernardo.
Dopo aver attraversato il torrente Belle Combe, saliamo percorrendo a tratti la strada estiva che porta ai casolari e a tratti tagliando per i pendii circostanti, cercando di riprendere confidenza con le inversioni.
Raggiunti i casolari di Arp du Bois Desot a quota 1940 m circa facciamo un pausa, ci raggruppiamo e sgranocchiamo qualcosa.
Ripartiamo, chi più entusiasta della salita e chi meno, percorrendo un primo pendio più lieve per poi inoltrarci tra gli alberi dove, un paio di piccole cornici, rallentano un po’ le nostre inversioni ancora incerte.
Continuiamo a salire avvolti in una leggera nebbia puntinata da qualche fiocco di neve. Usciti dal bosco a quota 2100 m circa, la salita si fa nuovamente più dolce e regolare, prima dell’ultimo strappo per arrivare al Col Serena.
L’assenza di panorama e il vento freddo ci portano a scendere di qualche metro. Al riparo sotto al colle togliamo le pelli e aggiungiamo strati ai nostri indumenti sudati, i più intrepidi invece si cambiano. Breve pausa tremolante e si inizia a scendere nello strato morbido di neve fresca.
Scendiamo lungo la traccia di salita, la visibilità è poca, ma la neve è bella, la notte ci ha regalato una spanna di neve farinosa. Facciamo nuovamente tappa in prossimità dei casolari, dove teniamo gli occhi ben attenti puntati sulla dimostrazione di soccorso in caso di valanga, con focus sul sondaggio e sullo scavo. Nel frattempo il cielo sembra aprirsi leggermente, mostra anche qualche sprazzo di azzurro, ci illude… Non appena rimettiamo gli sci ai piedi, ecco che torna la nebbia.
Solo una volta arrivati al bus il cielo si apre definitivamente e, finalmente, riusciamo a scorgere alcune delle vette che ci circondano.
Per finire il bellezza imbandiamo un rimorchio con salami, salatini, torte, dolcini al cocco e altre prelibatezze e accompagniamo tutto con del buon vino.
Durante il viaggio di rientro il chiacchiericcio è costante, ricco di voci ancora eccitate dalla bella giornata trascorsa.
Irene
Ed ora ecco le foto