Chissà com’è che per alcuni 960m di dislivello non solo non spaventano ma vengono superati con scioltezza e tutt’al più due gocce di sudore proprio perché gli ultimi cento metri, come è consuetudine, occorre tirare e dare il meglio, mentre per altri la salita risulta pressoché eterna e illuminata da visioni mistiche? Sarà forse l’allenamento che fa la differenza? E allora vai, domenica prossima, 24 febbraio, si ripete, altra gita per fare fiato e gambe, ma soprattutto per scoprire altre pagine dello scialpinismo, approfondire l’inversione, riprovare ad usare l’artva, imparare ad usare la cartina, e poi…divorare le torte preparate con cura la sera prima. A proposito: qualche torta salata in più? e magari ancora delle bottiglie di vino per annaffiarle…. Grazie Stefano per la cassa di birre!!!!
Ora godetevi le foto della gita di domenica alla Crevacol …e mandate una bella relazione!