Relazione Ultima gita SA1

Eccoci giunti alla nostra ultima fatica: l’ultima gita dell’anno per gli accoliti del gruppo SA1. Ridotti nel numero ma non nell’entusiasmo, si parte all’alba da Venaria, con una direzione inusitata: le valli del Canavese, con l’obiettivo di conquistare la Cima del Rospo.
La primavera è nell’aria, e il sole splende già alto sulle nostre auto, dirette verso la val Soana. Le montagne del Gran Paradiso in lontananza ci fanno gola, ma le nuvole da vento formatesi sui crinali ci fanno guardare il cielo con sospetto.

Arrivati al parcheggio di Piamprato, non perdiamo tempo e ci mettiamo in marcia, anche per non “pestare i piedi” a un altro nutrito gruppo CAI che si appresta a partire. La neve sul percorso è tutto tranne che perfetta, rotta dal caldo del giorno precedente e poi rigelata; una piccola valanga e un tratto ripido da affrontare a piedi ci rallentano di qualche minuto. Intanto, anche il sole inizia a nascondersi, coperto da una fine coltre di nuvole grigie.
La neve ghiacciata ci porta ad apprendere una nuova chicca per il nostro bagaglio tecnico: come montare i coltelli sugli sci. Muniti di rampant, dopo un ripido canale e un altro breve pendio ci ritroviamo sulla cresta che porta al famoso Rospo. Un momento di sconforto si abbatte però sul gruppo alla vista del crinale stretto e ghiacciato: dopo una rapida consultazione, gli istruttori decidono di fare dietro front. Affrontiamo a questo punto una delicata manovra: col vento in faccia e una manciata di centimetri quadri a disposizione, togliamo le pelli e sfoderiamo i caschi, pregando di non scivolare e finire a valle in modo poco elegante. Con silenziosa concentrazione – e nessun accessorio disperso, incredibilmente — ci mettiamo in assetto da discesa e ritorniamo sui nostri passi.
Nonostante la delusione per la mancata conquista del Rospo, gli istruttori ci spronano a ripellare, alla volta del Colle Larissa. Così ripartiamo, desiderosi di trovare almeno un po’ di sole. E finalmente, come per ricompensa, ecco che l’agognato sole ricompare, illuminando il nostro arrivo ventoso al colle, regalandoci un momento di pausa e riflessione.


Il ritorno è allietato da una neve ancora ghiacciata ma sciabile, e soprattutto da una magnifica vista sulle montagne, che spazia fino al Monviso. Un degno premio per le nostre fatiche! E che soddisfazione, poi, quando capiamo che la sosta per la ricerca ARVA verrà rimpiazzata da un momento di puro relax al rifugio Ciavanassa, quasi al termine della nostra discesa! Seduti in terrazza, chi prendendo un caffè e chi bevendo una birra, ci godiamo qualche minuto di sole, che avremmo tanto desiderato vedere anche nella prima metà della giornata.


La nostra ultima avventura della stagione si conclude con una gimcana tra le altalene e gli scivoli del parco giochi innevato di Piamprato: ancora una volta, il nostro amore per lo sci (o forse dovremmo chiamarla pigrizia?) è tale che, pur di far due metri in più con i legni a piedi, ci ritroviamo a fare acrobazie in mezzo alle staccionate del paese, per l’intrattenimento delle signore canavesane che ci osservano ridendo sotto i baffi. 

Bianca De Paolis

100.8

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